I Canestrelli, dolci dalle origini e sfumature variegate

L’etimologia del nome è tutt’oggi incerta. Alcuni fanno derivare il nome dal termine “canestro”, cioè un cesto di paglia o di vimini dove si ponevano a freddare dopo la cottura per poi offrirli. Altri ritengono che sia da mettere in relazione con il disegno dello stampo a pinza in cui venivano cotti: in lingua piemontese canesterlè, significa infatti “ingraticolare con canne”.

I canestrelli sono dolci popolari, le cui origini sono antichissime. Nel Canavese e nella Val di Susa venivano preparati sin dal Medioevo con il nome di nebule, probabilmente dalle gilde dei produttori di ostie. Si offrivano in occasione di matrimoni, battesimi, feste religiose e carnevale.

I canestrelli di pasta frolla, probabilmente più recenti, appartengono alla tradizione Ligure e, nella ricetta attuale, hanno una precisa collocazione temporale e geografica. Per la precisione sono gli inizi dell’Ottocento, in Torriglia, antica capitale appenninica dei feudi imperiali dei Doria Pamphilj (che si estendevano in Val Trebbia fino all’area oggi piacentina) che, tuttora, rimane il centro principale di produzione di questo dolce, nella sua versione più classica.

La ricetta e il responso delle persone li pone in cima alla classifica per i gusti semplici ma allo stesso tempo ricchi e variegati.

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